martedì 25 maggio 2010

Elio Germano, che bestia rara!

Che orgoglio vedere Elio Germano trionfare come migliore attore a Cannes. Che gioia vederlo con la palma in mano. Con quel sorriso felice e beffardo. Sembrava un giullare. La stoffa dell’attore teatrale l’ha tirata fuori tutta lì. Con i tempi giusti, approfittando delle pause necessarie per la traduzione, mai più congeniali. Davanti a un pubblico che aspettava solo quelle parole. Ma lui le ha sapute dire con uno sguardo e un sorriso derisorio e pungente, lontanissimo dall’essere livoroso. Una dedica all’Italia e agli italiani. Nonostante la loro classe dirigente. Ha detto proprio “loro”? Il piglio del pungolatore l’ha allenata sicuramente da rapper. Nel suo gruppo “Le bestie rare”. I testi sono delle perle, e pure scaricabili gratis!

sabato 22 maggio 2010

X-Factor, perché Barale è meglio di Bosè

Leggo ora su Style.it che in lizza per il quarto giudice di "X Factor" ci sono Paola Barale e Miguel Bosè. Per la prossima edizione, quindi, sono previsti quattro giudici con altrettante squadre in gara. La situazione si complica. Confermata sicuramente Mara Maionchi, in trattative Claudia Mori e ufficiale Elio delle Storie tese, in sostituzione del bandito Morgan. Dopo varie edizioni stravinte per merito suo, forse non aveva reali rivali anche se, dopo la gran tempesta seguita alle sue dichiarazioni pro cocaina-sniffata e i guai familiari, poteva diventare una verifica interessante sul pubblico italiano.
Ma facciamo due conti: Mara, Claudia, Elio e... Bosè o Barale. Quattro musicofili oppure tre esperti di musica più una di immagine? Mi piace concepirla così la Barale che arriva in Rai proprio quando c'è sbarcato Costanzo, ironia della sorte. L'affascinante Bosè, invitato come ospite in passato, aveva tradito eccessiva emotività con tanto di occhio lucido. La Barale, invece, potrebbe mettere in luce la "telegenia" del personaggi, nel senso più ampio del termine. Qualità che, come Sanremo e anche vendite confermano, non è cosa da poco!

lunedì 17 maggio 2010

Se è tuo padre a soprannominarti "La Trota"

Chi non vorrebbe essere chiamato (pubblicamente) dal proprio padre "La Trota"? Giusto perché si parlava di eredi e l'appellativo di "delfino" sembrava troppo nobile. Nelle interviste, al malcapitato, tocca pure dire che gli piace il nomignolo scelto dal papà Senatur. Certo che La lega non perdona! Non perdona neppure i figli. Che non passano neanche l'esame del pesce!

sabato 8 maggio 2010

Date una casa decente a Lory Del Santo!

Spopola in questi giorni su tutti i programmi televisivi che parlano di politica. E senza neppure muoversi da casa! La povera show girl risiede infatti in una zona malfamata, vicino al Colosseo: quante auto lasciate in strada, dice, ha trovato distrutte dai vandali! Ha una terrazza, abita all'ultimo piano, è vicina di casa del dimessosi ministro Scajola. Poverino ancora di più lui, a cui hanno dato l'appartamento di sotto. E pensare che all'epoca, lei se lo ricorda bene, lui si mostrò perplesso sulla cifra che aveva speso, solo 600mila euro. Lory Del Santo gli ha pure impedito di guardarsi le partite della squadra del cuore, dicendo no alla parabola che avrebbero dovuto impiantare davanti alla sua vista sul Colosseo. E toglietele pure quella! Sono passati anni, ma lei si ricorda tutto, mentre Scajola non si ricorda neppure chi c'era quando ha firmato la compravendita. Non si può tenere a mente tutto!

giovedì 6 maggio 2010

Isola dei famosi moscia in finale

E' appena finita l'ultima edizione dell'Isola dei famosi. La Ventura urla - ma mi sembra poco convinta . che le è piaciuta perché i due superstiti rappresentano, e meno male, com'è l'Italia ora. Ma no! Perché deve cedere a questa retorica quando più spontaneamente dà il meglio di sé con quei suoi modi di dire o scherza a braccio? Non ho seguito sempre l'Isola ma mi sembrava gli altri anni che i finalisti fossero quelli che avrei scelto anche io. Quest'anno il pubblico votante mi sembra nettamente cambiato. A me stavano simpatici Silvia e... Domenico, anche se non sempre si prendeva poco sul serio come la bergamasca. La famosa Sandra Milo rimane un mito, gli altri famosi forse rimarranno poco famosi. E i figli di papà si sono riscoperti, al di là di tanto parlare al vento, figli di papà. Come il vincitore che voleva dimostrare di essere qualcuno nonostante il padre, poverino. Come l'unica donna rimasta che sentenziava a destra e a sinistra come una "santa" che "dice la verità". Nessuno intanto cercava di divertire il pubblico a casa. Un'edizione sotto tono, anche se in studio gli ospiti cercavano all'inverosimile di raccontarci il contrario. E mi è parso difficile anche per la Ventura mantenere alto il ritmo in finale dovendo gestire la sfida tra mediocri. Mediocri dal punto di vista dello spettacolo, si intende. Ma è quello che dovevano fare. O no?

lunedì 3 maggio 2010

Tutti pazzi e stonati

“Tutti pazzi per amore 2” ha cambiato registro e gli ascolti si sono impennati. Il cast di attori è un insieme di numeri uno che si adattano ad interpretare ruoli di secondo piano, anche se il risultato finale è piuttosto quello di una fiction tv corale. Corale in tutti i sensi vista la valanga di musica che irrompe spesso e volentieri. E’ un esperimento italiano, ma in effetti l’irrompere della fantasia che attinge all’immaginario culturale comune è quello alla Ally McBeal, per esempio. I personaggi, tutti con grande fantasia e fissazioni personali, immaginano se stessi in video clip che rappresentano il proprio stato d’animo. Non pensavo che il pubblico italiano, soprattutto quello considerato tradizionale di Raiuno, potesse apprezzare. Pensavo che questo musical immaginario fosse troppo avveniristico per i gusti dell’auditel. A me personalmente non piace il genere. Perché comunque le fantasie di Ally erano più “alte”. Vedere una delle attrici con chioma alla Cugini di campagna cantare la canzone delle montagne verdi non mi diverte più di tanto. Mi sembra esageratamente sopra le righe, "scioccheggiante". Né la Degli Esposti replicata su Blog che canta e balla alla Beyoncé con un braccio rotto e sguardo terrorizzato e ammiccante mi fa sorridere. Va bene stare al gioco. E come Alessio Boni interpretare un personaggio che mai gli hanno proposto prima. Ma quest’atmosfera da cartone animato mi sembra esageratamente stonata.