venerdì 25 giugno 2010

Diaco sì, Diaco no

In difesa di Pierluigi Diaco. Qui lo dico e qui lo nego. Aldo Grasso lo ha appena definito il Tuttologo del nulla trovandolo alla conduzione di Uno Mattina estate. Il povero Diaco si alza alla mattina presto e fresco si vede in tivù con un'altra ragazza. Giovanissimi non sono più, ma sembrano ugualmente svecchiare la trasmissione contenitore quotidiana di Raiuno. Diaco però c'è da sempre. Me lo ricordo credo ai tempi d'oro del Maurizio Costanzo show a fare l'antenato dell'opinionista giovane, eppure già con tante idee da grande. Poi in radio. Filogovernativo sempre. Ma dicono di lui che gli piaccia dare ragione a tutti. Quando era giovane davvero (e in effetti ora mica nasconde i capelli grigi, anzi) lo ricordo più aggressivo, ora invece fa il tenerone davanti alle storie d'amore di qualche anziano sempre innamorato oppure fa il simpatico con autoironia (autoreferenziale appunto) e fa il galante con le donne che arrivano in studio. Spesso chiama in causa i suoi amici. E i suoi aneddoti personalissimi. Vuol fare quello a suo agio, vuol fare il padrone di casa. Adesso Diaco sembra meno cattivo. Un po' come nei romanzi di formazione, prima il giovanotto rampollo vuole inseguire i suoi sogni e i suoi sentimenti, ma poi diventa grande e si dimostra inevitabilmente quello che è originalmente, un borghese conformista che farà un lavoro preconfezionato. Diaco ha perso la grinta esagerata che aveva volendo emergere a tutti i costi. Ed ora è diventato come tutti gli altri. Difficile è capire quale dei due sia migliore.

Nessun commento:

Posta un commento