mercoledì 14 aprile 2010

Concita e Sabina: rabbie a confronto

Sto leggendo un libro che, tra l’altro, descrive i vantaggi della rabbia assertiva. E ho capito perché mi piace così tanto il modo di porsi di Concita De Gregorio. Di fronte a certa indignazione che fa colare rabbia a palate, mantiene sempre una invidiabile lucidità che le permette di rispondere in modo circostanziato evitando che l’interlocutore opposto alzi un muro di impermeabile indisponenza. Parallelamente, ho capito anche perché mi indispettisce così tanto una come Sabina Guzzanti. La rabbia qui non è trasformata fino a diventare pura comunicazione, la satira è comunque superata dal risentimento. La rabbia c’è e tutto finisce per fermarsi lì. Negli interlocutori, e non solo in quelli “opposti”, si trasferisce pesantamente un livore difficile da metabolizzare. E che finisce per ristagnare. E indignare (mentre dovrebbero essere i contenuti a indignare). Rimane il sentimento negativo, non si trasforma in costruttivo. Insomma, mi sembra che faccia più male che bene.

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